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Distribuzione parallela dei farmaci, all’esame del Parlamento un nuovo emendamento

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La modifica normativa permetterebbe agli importatori paralleli di versare un contributo direttamente a favore del Fondo Sanitario Nazionale, aggiuntivo rispetto al payback già pagato dalle aziende.

Presentato, nell’ambito dell’esame della Legge di Bilancio, un emendamento di Carmelo Massimo Misiti (Movimento 5 Stelle) a favore della distribuzione parallela dei farmaci.
Si tratta di uno degli emendamenti che la Camera dei Deputati è chiamata a votare e che,
per essere approvato, dovrà ricevere la maggioranza dei voti in commissione e il consenso del Governo.

La modifica proposta

La modifica normativa permetterebbe agli importatori paralleli di versare un contributo direttamente a favore del Fondo Sanitario Nazionale, aggiuntivo rispetto al payback già pagato dalle aziende, e di dare finalmente stabilità al settore consentendo alle aziende di ricominciare ad immettere in commercio prodotti di Fascia A, ovvero rimborsati dal Ssn.
Il contributo sarà su base semestrale pari allo 0,5% del fatturato derivante dalla vendita di specialità medicinali oggetto di importazione parallela classificate in fascia A.
Il fatturato è calcolato tenendo conto del prezzo al pubblico, al netto dell’Iva e delle riduzioni di legge, nonché di eventuali payback effettivamente versati, sulla base dei dati trasmessi attraverso il flusso delle tracciabilità di cui al decreto del Ministro della salute 15 luglio 2004 per i canali ospedaliero e diretto e Dpc, ed il flusso Osmed per la spesa convenzionata.

La situazione del mercato parallelo

Il mercato parallelo in Italia è in forte contrazione a partire dal 2017, anno a partire dal quale agli importatori paralleli non è più concesso immettere sul mercato questa tipologia di medicinali.
Se approvata, la proposta emendativa salverebbe numerosi posti di lavoro a rischio e garantirebbe il rispristino del corretto funzionamento della concorrenza nel mercato farmaceutico. Le importazioni parallele, infatti, rappresentano una forma di concorrenza per i medicinali coperti da brevetto.
In altri Paesi nel resto d’Europa, il mercato parallelo dei medicinali ha permesso risparmi aggregati (diretti e indiretti) quantificabili in 2.883 miliardi di euro nel 2018. Anche all’Italia viene ora offerta un’opportunità per reperire nuove importanti risorse da questo mercato.

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